I boschi permanenti (non quelli di nuova formazione) nei dintorni del
biotopo presentano ottimi parametri dendrometrici, derivanti dalla natura
tipologica degli abieteti dei substrati silicatici, congiunta alla selvicoltura
naturalistica che si pratica da tempo. La provvigione media delle vicine
particelle della Regola di Tutta Danta è di 412 mc/ha; l'incremento
percentuale dell'1,65 %; l'incremento corrente di 6,2 mc/ha annui.
Sono interessanti i circostanti boschi con tipologia di abieteto montano,
per lo più dei suoli mesici. Si sottolinea l'importanza dell'abete
bianco soprattutto per il contributo dato biodiversità nel territorio
(vedere le considerazioni fatte per la val del Grisol). Nell'abieteto la
rinnovazione sia dell'abete rosso che del bianco è sempre pronta
ed abbondante a seguito di qualsiasi intervento eseguito su superfici non
troppo estese. Nel caso si sia in presenza di strutture polistratificate
da mantenere sono richiesti interventi frequenti e di limitata intensità.
Negli altri casi sarà opportuno badare che la tendenza alla monostratificazione
si verifichi per piccole superfici piuttosto che su ampi comparti. La generale
elevata reattività degli abieteti ai diversi interventi selvicolturali
richiede una gestione oculata e di dettaglio e una duttilità nella
scelta del tipo di intervento e della sua intensità, elementi che
vanno valutati caso per caso.
Nelle stazioni di abieteto vi sarebbe dunque naturalmente non solo una
sufficiente, bensì un'abbondante disponibilità di rinnovazione.
Tuttavia anche con pochi soggetti da seme distribuiti regolarmente, sono
sufficienti diradamenti selettivi di una certa intensità per potere
garantire l'affermazione della rinnovazione di abete bianco. L'ottimale
entità del diradamento in una stazione può essere dedotta
nella maniera migliore possibile tramite l'osservazione della rinnovazione
di abete bianco già esistente.
Nei dintorni superiori delle aree di biotopo si trovano anche lariceti
insediatisi su praterie a prato-pascolo abbandonate. La rinnovazione forestale
ha luogo sulla piccola superficie a causa della distribuzione a mosaico
dei soggetti maturi. La varianza diametrica e la mancanza di uniformità
favoriscono una certa movimentazione della struttura ma col passare degli
anni si instaura la tendenza a formare popolamenti monoplani. |